Un ospite d’eccezione “entrata” virtualmente nella lezione in diretta online a cura della docente di ITS Academy Turismo Veneto, Cristina Mascanzoni Kaiser.
Alessandra Priante, esperta di policies del turismo e professore associato alla Luiss Business School, l’anno scorso è stata selezionata tra oltre 200 candidati provenienti da tutto il mondo e, ad oggi, è la prima donna italiana a rivestire il ruolo di Direttore della Commissione Regionale Europa del UNWTO, l’agenzia Onu attiva per la promozione di un turismo responsabile, sostenibile e universalmente accessibile.
È innegabile che l’emergenza Covid 19 abbia cambiato e stia continuando ad influenzare le proiezioni future del settore turistico. Si sta infatti delineando una nuova era del Turismo, dove il mood “Sostenibile” non sarà più un trend o una moda ma un principio valoriale indispensabile, ecco l’intervista al Direttore.
L’emergenza Covid 19, di livello attualmente ancora elevato, ha cambiato e sta cambiando in modo drastico e fulmineo l’ambito turistico. In questo caso è stato imprescindibile “lavorare” sul piano comunicativo a stretto contatto con l’OMS, quali sono i punti comuni che sono stati individuati per affrontare l’emergenza?
Da subito noi dello UNWTO abbiamo lavorato per risposte coordinate che sono culminate con un incontro a Ginevra tra il mio Segretario Generale e il Direttore Generale del WHO, agenzia “sorella”, in cui si è ribadita la necessità di includere i seguenti principi:
- L’importanza della cooperazione internazionale e della leadership responsabile in questi momenti critici
- La solidarietà del settore del turismo e dei singoli turisti, collegata alla responsabilità dei comportamenti, sono elementi chiave per incidere sulla diffusione e gli impatti del Covid
- Il settore del turismo può giocare un ruolo chiave non solo per il contenimento ma anche per la risposta agli impatti del virus e per disegnare la strada della ripresa futura.
Per questo è necessario che i governi sostengano soprattutto il settore privato del turismo in modo tale che si possa riprendere appena si riaprono i confini e si autorizzano gli spostamenti.
Quali crede siano le ripercussioni maggiori di tale emergenza in Italia? Saranno migliori o peggiori rispetto ad altri stati europei?
E’ difficile fare previsioni non avendo chiaro per quanto a lungo si protrarranno gli stop. Certo è che la chiusura dell’Europa stessa per 30 giorni per come annunciato lunedì 16 marzo dalla Von Der Leyen in qualche modo cristallizzano e danno una data. Quello che sarà cruciale, però, è che la diffusione del virus si sia veramente arrestata.
Una volta superata la fase più critica dell’emergenza, nel momento in cui la priorità sanitaria lascerà il posto a tutte le altre grandi questioni tra cui quella del turismo, cosa crede possa rappresentare un punto di partenza per l’intero settore?
Secondo me, secondo noi dello UNWTO, non bisogna aspettare assolutamente la fine della priorità sanitaria ma bisogna lavorare sin da subito a un vero e proprio piano di ripresa. Aggiungo: in questo momento bisogna pensare seriamente a cosa non si potrà più fare come prima e magari il turismo sostenibile avrà finalmente un significato profondo e reale. Cosi come quello lento, la destagionalizzazione e anche la decongestione saranno una pratica definita. Altra cosa che mi auguro è che le grandi piattaforme, che sino ad ora hanno in qualche modo “guidato” il settore specie alberghiero, lavorando su commissioni spesso anche importanti, si rendano conto che non si può ragionare più in maniera totalmente speculativa. Bisogna introdurre strumenti di equità, circolarità, rispetto e soprattutto beneficio reale per la collettività.
Come saprà, avendo accettato di partecipare ad una lezione online con una Docente ITS, ITS Academy Turismo Veneto forma futuri esperti del mondo dei servizi turistici, della ricettività, del Tourism 4.0, insomma di quell’ampio ventaglio di sfumature che sono presenti quando si parla di turismo. Considerando quelle che sono le sue proiezioni future, che consiglio si sente di dare loro?
Una delle grandi trasformazioni che stanno avvenendo nel turismo riguardano la formazione, gli skills.. che sono sempre più verso il digitale e verso nuove professioni di tipo tecnologico e creativo, oltre che economico. E non solo dal punto di vista dell’utenza ma anche del “formatore”, del “professore”. Basti pensare a quello che sta succedendo ora, con l’e-learning forzato dalle condizioni di vita in cui siamo ora che in realtà si sta dimostrando una grandissima risorsa…Il consiglio che vorrei dare è di non farsi mai persuadere che il mestiere del turismo sia “secondario” rispetto a quello dell’avvocato, banchiere, medico. E’ un mestiere meraviglioso e pieno di responsabilità, verso il proprio Paese, verso il mondo. Il turismo insegna la tolleranza, dà gioia e trasforma in positivo e in opportunità qualsiasi avversità.