Trasformare una lezione frontale in un’esperienza online stimolante? Ce lo racconta Cristina Mascanzoni Kaiser, docente di ITS Academy e
consulente specializzata in Wine Hospitality.
Cristina Mascanzoni Kaiser, docente e consulente specializzata in Wine Hospitality
Una lezione a distanza da reinventare, una classe, quella del percorso di Restaurant Business Management di Treviso da coinvolgere, com’è stato possibile tutto questo?
È stata una vera e propria sfida! In occasioni estreme come questa credo nella positività, cogliere l’opportunità per mettersi alla prova e, perché no, migliorare la qualità della formazione, considerandola da un punto di vista differente e forse, ancora più stimolante.
La prima lezione con la classe di RMB di Treviso era sulla Wine Hospitality e avrebbe dovuto svolgersi presso il Castello di Roncade (TV), unica villa veneta pre palladiana in cui è ancora presente la produzione di vini, come ha reinventato la lezione?
Sono partita da una semplice considerazione: se non possono venire con me a visitare la cantina, sarò io a portarli all’interno! Questa è stata la sfida: trasferire il mood di una location, i valori di un Brand e la sua storia, trasmettere determinate sensazioni virtualmente, superando la barriera della distanza e, in questo caso, di uno schermo.
Una lezione che avrebbe dovuto svolgersi vis a vis dunque è diventata un’ulteriore occasione per stimolare i futuri esperti in Restaurant Business Management?
Esattamente, attraverso la piattaforma online implementata da ITS Academy Turismo Veneto ho portato i corsisti in un tour virtuale della cantina, la parte più complessa è stata trovare il modo di trasmettere loro l’esperienza e quel sentiment unico e speciale di una location che, attraverso le sue stanze e i suoi prodotti (in questo caso il vino) parla di sé e attende solo di essere raccontata.
Possiamo parlare di Wine Experience 4.0? è davvero possibile comunicare una location a distanza?
Assolutamente si. Credo fortemente nella formazione di futuri esperti che abbiano competenze strutturate e quelle soft skills sempre più necessarie per dare una svolta radicale al modo di presentare il nostro patrimonio enogastronomico al mercato.
Portare più di 20 persone virtualmente con me è stata un’esperienza molto stimolante perché, se ben pensiamo, il custumer journey inizia spesso online. È sempre più importante lavorare sullo storytelling delle emozioni, cogliendo gli aspetti più tecnici e quelli più umani, per raccontare non una storia, ma LA storia di un Brand il cui asset valoriale va oltre il prodotto, verso un’arte dell’ospitalità sempre più professionale.